romani. L’impero romano è caduto, non c’è più da 1600 anni, niente è accaduto di quanto scritto nell’Apocalisse: la profezia dell’Apocalisse riguarda il futuro dell’umanità, non certo il suo ormai lontano passato.
[10] I PRIMI CINQUE SONO CADUTI, NE RESTA UNO ANCORA IN VITA, L’ALTRO NON È ANCORA VENUTO E QUANDO SARÀ VENUTO, DOVRÀ RIMANERE PER POCO.
A) “I primi cinque sono caduti. Ne resta uno ancora in vita”. Si tratta della successione cronologica, sincronica, dei re da cui uscirà l’Anticristo. Inutile cercare quindi di individuare in questi re, i re dell’impero romano caduto nel IV secolo d. C. Anche Agostino, sbagliando, pensa che l’Anticristo sia in relazione all’Impero romano. Crede che i 10 re siano 10 imperatori romani e che subito dopo deve venire l’Anticristo (cfr. Città di Dio, XX, 19, 3, ed. cit., pp. 1028-1029; cfr. XX, 23, 1, ed. cit., pp. 1040-1041). Il tempo passava, nulla accadeva: l’Anticristo non veniva né era eliminato, l’impero romano crollava, c’erano le invasioni barbariche, però la venuta di Cristo sulle nubi non c’era stata. B) “L’altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco”. L’Anticristo e il suo regno, non sono ancora venuti. Quando verranno, dureranno poco tempo: 3 anni e 6 mesi (cfr. Ap 11,2-3; Ap 12,6.14; Ap 13,5; Dan 7,25). Il testo fa capire chiaramente che si tratta di sette re (oppure 7 Presidenti di Repubblica oppure 7 Presidenti dell’Europa, ecc.) che si susseguono l’uno dopo l’altro, in successione cronologica. Il testo vuole indicare che è imminente l’ultimo tempo, quello più terribile e decisivo, il tempo dell’ottavo re. C) Solo per dovere di cronaca riferiamo che per Ippolito (Commento a Daniele 4, 23) i 7 re sarebbero i 7 millenni che compongono la storia del mondo. Ma risulta evidente che quando Giovanni ha scritto l’Apocalisse, ammesso e non concesso che lo schema sia quello, non si era nel quinto millennio e oggi non siamo alla fine del settimo millennio. Inoltre l’intero settimo millennio – secondo lo schema della settimana cosmica universale o delle sette età - è quello della pace e del grande sviluppo della fede cattolica, mentre la Bestia e lo pseudo Profeta lo passano nello stagno di fuoco e Satana si trova incatenato nell’Abisso (cfr. E. Lupieri, op. cit., p. 274). L’ottava età sarebbe quella dell’eternità!
[11] QUANTO ALLA BESTIA CHE ERA E NON È PIÙ, È AD UN TEMPO L’OTTAVO RE E UNO DEI SETTE, MA VA IN PERDIZIONE.
A) “La bestia che era e non è più”. Il soggetto dell’argomentazione è sempre l’Anticristo escatologico, la Bestia. La Bestia (l’Anticristo) era viva, agiva, ha lavorato contro Dio per 3 anni e sei mesi, ma poi “non è più” perché è stata eliminata per sempre, mai più ricomparirà. B) È ad un tempo l’ottavo re ed uno dei sette”. In greco è scritto: “kai aùtòs oghdoos èstin kai èk ton èpta èstin”, “e lei (la Bestia) è l’ottavo re ed “è dai sette ”; che si può tradurre: “è l’ottavo e anche uno dei sette”, oppure “è l’ottavo ma anche esce o sorge da quei sette”. L’Anticristo si identifica con una delle proprie teste (v. 9 = le 7 teste sono 7 re; cfr. anche Ap 13, 3:”Una delle sue teste sembrò colpita a morte, ma la sua piaga mortale fu guarita”). Su questo punto ci sono due spiegazioni: 1) l’Anticristo sarà uno dei 7 re di questa alleanza malefica (alleanza sincronica), ma poi si proclamerà unico imperatore, dominando tutti gli altri e, per questo, è definito l’ottavo re. In effetti non è un nuovo re, qualcuno cioè diverso dai primi sette, ma è uscito da mezzo ai 7 re precedenti. L’Anticristo realizzerà, attraverso la diplomazia e le sue astuzie malvage, una sorta di grande coalizione mondiale, di alleanza tra regni. Inizialmente farà parte di questa alleanza, sarà uno dei 7 re, poi si proclamerà “imperatore” assoluto, assumendo una supremazia e un potere illimitato anche su tutti i re che fanno parte della coalizione.
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