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DIFENDIAMO LA VITA E LA FAMIGLIA

PAPA BENEDETTO XVI: “PRINCIPI CHE NON SONO NEGOZIABILI: 1) Difesa della vita in tutte le sue fasi dal primo concepimento fino alla morte naturale; 2) Promozione della famiglia, quale unione tra un uomo e una donna basata sul matrimonio; 3) Tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli” (30/03/2006).

LA VITA

*NOI DICIAMO “SI” alla difesa della vita sempre, dal primo istante del concepimento fino alla sua fine naturale.
*NOI DICIAMO “NO” ALL’ABORTO E ALL’EUTANASIA.
L’aborto è sempre illecito, con tutti i mezzi, chirurgici e chimici (come la pillola RU 486). “L’eutanasia è moralmente inaccettabile” (C.C.C., n.2277). Niente legalizzazione dell’eutanasia (come previsto dal Codice di Deontologia Medica, art.35, del 24/06/1995 e come indicato nell’Evangelium vitae, n. 66), ma impegno serio ad alleviare il dolore e senza accanimento terapeutico.

LA FAMIGLIA

NOI DICIAMO “SI” alla FAMIGLIA NATURALE FONDATA SUL MATRIMONIO (quella tra un uomo e una donna che mettono al mondo dei figli), cioè la famiglia prevista dalla nostra Costituzione (art.29). Noi non vogliamo che la famiglia naturale sia equiparata a nessun altro tipo di unione che, in realtà la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Chiediamo anche misure economiche e legislative che sostengono la famiglia e la libertà di educazione dei figli. La famiglia con figli – ad esempio – deve pagare meno tasse. DICIAMO “SI” alla tutela sociale dei minori.
NOI DICIAMO “NO” a leggi sbagliate che riconoscono giuridicamente forme di unione diverse dalla famiglia legittima e che equiparano di fatto, la famiglia naturale costituzionale alle cosiddette “unioni di fatto” o “coppie di fatto” (i cosiddetti “pacs”). L’art. 3 della Costituzione vieta di trattare in modo uguale realtà e situazioni che sono diverse.
NOI DICIAMO “NO” AI MATRIMONI OMOSESSUALI, totale distorsione della famiglia naturale.
NOI DICIAMO DI “SI” alla tutela dei diritti soggettivi, civili e sociali, delle singole persone, agli aiuti per le varie forme di disagio e a tutti i soggetti deboli. “SI” a garantire a tutti l’accesso universalistico alle prestazioni sociali, ma questi sostegni vanno garantiti a tutti come singoli cittadini; alcune situazioni particolari vanno risolte attraverso il diritto comune e/o privato, ma senza varare leggi alla Zapatero.

CONCLUSIONE

Noi cattolici non possiamo separare l’opzione privata da quella pubblica, mettendoci in contrasto con la legge di Dio. Esiste una grave responsabilità sociale – da parte di tutti – nel presentare e sostenere leggi inique (cfr. Sinodo dei Vescovi, ottobre 2005, proposizione n.46). Noi non possiamo sostenere e votare programmi politici che sono in aperto contrasto con i nostri valori fondamentali sulla persona, la vita e la famiglia.

Ricordiamoci sempre di questa responsabilità.



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Associazione Fede, Cultura e Società - a cura di Don Guglielmo Fichera - Ultima modifica: 26/04/2007 ore 15:00