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Falsità e imbrogli del Codice da Vinci


DIRITTO   DI   RIFIUTARE  UNA  GIGANTESCA  IMPOSTURA

Il libro è un concentrato di vecchie leggende, di documenti falsi fabbricati ad arte da falsificatori che hanno già confessato apertamente e pubblicamente il loro imbroglio. “Il Codice da Vinci è un romanzo di pura invenzione” ha affermato la scrittrice ed editorialista Amy Welborn, nell’intervista pubblicata da Zenit il 4 maggio 2004. Ella è autrice del libro “Decodificando da Vinci”, nel quale smaschera gli errori di cui è zeppo il libro di Dan Brown. Esso non è pura invenzione solo nella sua legittima parte o veste letteraria-romanzesca: è pura invenzione anche nella sua parte storico-dottrinale, nella quale Dan Brown pretende di fare una lezione di storia, di arte e di religione, stravolgendole tutte e tre. José Antonio Ullate, avvocato spagnolo, giornalista della rivista “Fey y Razon”, e autore dell’opera “La verità sul Codice da Vinciafferma: “Dietro un'impalcatura cosi debole, si nasconde la volontà sistematica di portare un attacco al cuore del cristianesimo, di distruggere la dottrina cattolica e la storia della Chiesa”. Dan Brown dimostra una ciclopica ignoranza sulla storia e sulla dottrina della Chiesa. Bisogna smascherare non solo le falsità e gli imbrogli storici di Dan Brown, ma più in generale, bisogna denunciare che L’ATTACCO ALLA FEDE CATTOLICA E ALLA CHIESA NON È PER NIENTE UN FATTO ISOLATO: SIAMO DI FRONTE AD UNA CAMPAGNA DI DIFFAMAZIONE, AD UN ATTACCO COMPLETO, VIOLENTO E BRUTALE ALLA RELIGIONE CATTOLICA CHE VIENE PORTATO IN PIÙ MODI, CON PIÙ MEZZI, IN PIÙ SETTORI, DA SOGGETTI DIVERSI, DA PIÙ MANI, CON  PIÙ STRATEGIE, MA LA FINALITÀ È UNICA: COLPIRE ED ELIMINARE CRISTO E IL CRISTIANESIMO, PROCEDENDO PER TENTAVI E GRADI SUCCESSIVI, SEMPRE PIÙ MORTALI. SI MIRA ALLA DISTRUZIONE DEL CRISTIANESIMO ALL’APOLOGIA DELLE SÈTTE SEGRETE E DELLE LORO VARIE FORME DI APOSTASIA O DI ERESIE. La New Age proclama il superamento del cristianesimo e “profetizza” una svolta con una nuova “religione” mondiale (p. 314). Questo libro è uno dei tanti modi per preparare e anche realizzare questo perverso obiettivo. Siamo INDIGNATI  E  DISGUSTATI  per queste gravissime offese fatte alla persona e alla figura di  Cristo Gesù e alla sua Chiesa.

ROMANZO  E   DIFFAMAZIONE

Dan Brown all’inizio del libro fa scrivere che il suo testo è pura fantasia, ma a pag. 9 afferma invece che ciò che scrive è tutto vero: “Il Priorato di Sion – società segreta fondata nel 1099 – è una sétta realmente esistente.(IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). Nel 1975, presso la Bibliothèque Nazionale di Parigi, sono state scoperte alcune pergamene, note come “Les Dossiers Secrets”, in cui si forniva l’identità di numerosi membri del Priorato, compresi sir Isac Newton, Botticelli, Victor Hugo e Leonardo da Vinci. (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO).  /…/ Tutte le descrizioni di opere d’arte e architettoniche, di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà”.(IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). I suoi adepti, messi alle strette sulle evidenti e indifendibili falsità e calunnie del libro, rispondono: “Ma si tratta solo di un romanzo!”. Coloro che affermano che il “Codice” è solo un romanzo o sono ingenui o sono disinformati oppure sono in malafede. Per dimostrare questo facciamo prima una premessa e poi alcune osservazioni.  A) PREMESSA. In questo libro bisogna distinguere due cose:  1) una parte letteraria, romanzesca che ha il suo valore e che può essere anche trovata accattivante; 2) una parte storico-dottrinale, inserita nel romanzo e nella quale Dan Brown intende chiaramente fare una lezione, una  grottesca contro-catechesi, che diffama la religione cattolica e ne infanga la fede. È come se all’interno della fiaba di Cappuccetto rosso, lo scrittore si fosse messo a parlare della fissione nucleare, o dei buchi neri, o della seconda guerra mondiale, o della Shoah o della resistenza italiana, con l’intenzione di sovvertire e stravolgere sia le vere conoscenze storiche sia il contenuto dottrinale dei temi trattati.  È evidente che a noi non interessa la parte letteraria-romazesca, ma interessa dimostrare solo la falsità della parte storico-dottrinale. B) ALCUNE  OSSERVAZIONI.  1) Che il libro sia solo un romanzo e quindi solo pura fantasia lo dicono sempre e solo gli altri, ma non certamente Dan Brown il quale invece, nelle varie interviste fino ad ora rilasciate, ha sempre sostenuto con fermezza che nel suo romanzo la forma letteraria è quella di un giallo, ma le affermazioni storiche e dottrinali che egli fa sono tutte vere: “La verità è che il romanzo non rivela nulla di nuovo e particolarmente sconcertante. Ci sono centinaia di testi storici che espongono la mia stessa teoria. Nel “Codice da Vinci” mi sono limitato ad esporre i fatti presentandoli sotto forma di un thriller avvincente” (DVD – IL  CODICE  DA VINCI – LA VERA STORIA – National Geografich Channel, 2005) (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). 2) Nel libro Dan Brown ripete spesso, a sostegno delle sue fantasie, frasi tipo: “Decine di  storici affermano” (p. 253) o “gli studiosi sostengono” (cfr. p. 296). (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO).  MARGARETH STARBIRD, autrice di libri usati da Dan Brown (tra cui “La dea dei vangeli”) e da cui il nostro autore copia a piene mani moltissime delle sue fantasie, afferma addirittura che in merito a queste strampalate teorie, ci sarebbero “prove incontrovertibili”, “verità codificate”.(IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). Ce n’è abbastanza per ritenere che sotto forma di romanzo si vogliono spacciare affermazioni storiche e dottrinali ritenute “incontrovertibili”. Nel film sir Leigh Teabing ad un certo punto grida: “Apra gli occhi sul più grande insabbiamento della storia dell’umanità. /…/ Faccia esplodere la verità sul mondo. L’umanità potrà finalmente essere liberata”.

Le tesi e le interpretazioni sulla Chiesa e su Cristo, nel libro e nel film, sono presentate come verità “scientifiche” ed esposte da personaggi che appaiono come studiosi e come esperti. Si tratta di un modo subdolo di procedere che mira, almeno a insinuare dubbi e perplessità. 
3) A ulteriore conferma che l’autore intende esporre fatti e teorie vere, citiamo altri esempi concreti.
A p. 202 cita il libro di uno scienziato italiano, Maurizio Seracini, un’opera vera e concreta (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO); poi cita i vangeli apocrifi e quelli gnostici, che sono anch’esse opere concrete ed esistenti (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO); poi fa riferimento alle opere concrete di Leonardo; poi si riferisce ai “Dossier segreti” e con dovizia di particolari, citando addirittura l’elenco dei Maestri del Priorato di Sion(cfr. p. 243 e p. 382) che pur essendo falsi sono testi concreti ed esistenti (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO); poi cita ancora la sequenza di Fibonacci (p. 101; p. 110, p. 121), un riferimento reale matematico; poi cita il libro “Il Santo Graal” (1982), scritto da tre autori inglesi, Henry Lincoln, Richard Leigh e Michael Baigent (pp. 296-297) che sono quelli che lo hanno denunciato per plagio (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). Poi parla della “Temple Church” (cfr. pp. 398- 399; pp. 403-408; pp. 414-418), che esiste realmente a Londra; poi  parla del Louvre  con le sue piramidi e in particolare quella inversa sulla quale Dan Brown riferisce che Mitterrand l’ha fatta costruire con 666 lastre di vetro, che richiamano il numero della Bestia, cioè dell’Anticristo escatologico (p. 33; cfr. pp. 520-523) (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN

Cardinale Tarcisio Bertone
ROMANZO); poi si dilunga sulla Cappella Rosslyn, realmente esistente a una decina di chilometri da Edimburgo, in Scozia (pp. 500- 510) con una descrizione precisa e reale di questa cappella, fatta costruire dal massone William de Saint Clair, e che da sempre, negli ambienti esoterici, si ritiene che custodisca il Graal, il calice dell’Ultima Cena (IL LIBRO QUINDI NON È SOLO UN ROMANZO). Vengono citati cioè luoghi precisi e reali, libri realmente esistenti, si fanno affermazioni e ricostruzioni storiche circostanziate. Quindi Dan Brown intende fare un’opera o una pubblicazione di tipo “scientifico”, documentata, certamente non un semplice romanzo!  4) Ad ulteriore conferma che il libro è utilizzato come un testo scientifico (sic!) e non solo come un semplice fumettone, riportiamo l’intervista a ELLEN McBREEN, storica dell’arte, MUSEUM ART TOURS PARIS: “Quando, nel Museo del Louvre,  portiamo i visitatori di fronte alla “Vergine delle Rocce” i visitatori ci chiedono se ci sia o no un codice segreto nascosto nel dipinto. Noi utilizziamo sempre il “Codice da Vinci” come chiave di lettura dell’intera collezione, facendo continui riferimenti agli avvenimenti narrati nel libro” (DVD – IL  CODICE  DA VINCI – LA VERA STORIA – National Geografich Channel, 2005).    5) Se ad una persona venisse in mente di scrivere un romanzo calunniando e ingiuriando mia madre, non potrebbe dire che “è solo un romanzo”. Io la inviterei a scrivere sempre un romanzo, ma usando come protagonista “sua madre” che, certamente, conosce meglio della mia. Non si possono spacciare eresie, calunnie e falsità e poi uscirsene dicendo: “è solo un romanzo”. Scrivete un romanzo che infanghi e calunni la resistenza italiana, la Shoah, la Repubblica italiana, ecc. e poi venite a dirci che, in fondo, è solo un romanzo! La gente vi prenderebbe, giustamente, a pedate. Noi chiediamo il rispetto per la fede cristiana e non permettiamo a nessuno di colpirla, distruggerla, infangarla, calunniarla! Inoltre chiediamo a Dan Brown di scrivere un romanzo calunniando e offendendo l’islam e Maometto, oppure Buddha, o Krishna, o Kalì o Jahwè, oppure la Shoah e dica che si tratta di un romanzo! Pensiamo che finirebbe sgozzato o almeno in galera come Irving. 6) Infine il film è stato presentato con queste parole: “La verità potrà essere finalmente rivelata” intendendo riferirsi chiaramente ai contenuti diffamatori delle favole di Dan Brown. 7) Il libro, dunque, nella forma, è un romanzo, ma nella sostanza fa delle affermazioni storiche e dottrinali che, da una parte,  costituiscono un’opera di diffamazione della religione cattolica e un violento e barbaro attacco alla fede cattolica; dall’altra parte si costituiscono, di fatto, come una massiccia propaganda pubblica che sostiene e porta all’APOSTASIA dalla fede cattolica (cfr. 2 Tess 2,3). Questo lavoro riguarderà, ovviamente, solo le affermazioni storiche e dottrinali che Dan Brown fa nel suo libro, mentre la parte letteraria-romanzesca, la forma del romanzo, non ci interessa. Il terreno ideologico dell’opera è la mentalità New Age (cfr. pp. 313-314; p. 466; per  yin e yang, cfr. p. 5 e p. 87; per il nirvana, cfr.  p. 363) e la cultura massonica (cfr. pp. 241-242; p. 305; p. 372; p. 398; pp. 401-402; p. 504; per il numero della Bestia, il 666, cfr. p. 33).

IL  FALSARIO  DAN  BROWN
Questo libro, che è una vera “enciclopedia delle menzogne”, è foraggiato anche da un bel po’ di faziosi insegnanti laicisti, secolarizzati e anti-cattolici. Il libro-polpettone, rischia di inculcare nei giovani idee distorte e gravemente fuorvianti sulla fede, sulla storia della Chiesa, sulle Sacre Scritture, inducendoli a collocarsi in una cultura anticristiana. Si tratta di un’operazione scorretta e disonesta. Questo lavoro vuol essere: 1) un aiuto per smascherare le numerose e gravi falsità di questo mediocre “fumettone”; 2) un bagaglio di controinformazione per quanti fossero rimasti incautamente “abbagliati” dalle fantasie dell’autore; 3) “un’occasione per una seria catechesi agli adulti e una spinta ad investire energie maggiori nella formazione e negli studi” (Mons. Giuseppe Betori);  4) infine  vuole indurre  ad un ripensamento sul nostro modo di fare catechesi.


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Associazione Fede, Cultura e Società - a cura di Don Guglielmo Fichera - Ultima modifica: 11/09/2007 ore 16:30