1) GESÙ NON SAREBBE DIO, MA SOLO UN UOMO
Lo scrittore sostiene che all'inizio Cristo non era considerato Dio (cfr. p. 272). Negare la divinità di Cristo è l’affermazione più grave contro la fede cristiana. S. Giovanni afferma che chi nega che Gesù Cristo è Dio, uguale al Padre, Dio fatto uomo, è un anticristo (cfr. 1 Gv 2,22-23. 4, 2-3; 2 Gv 7). Impugnare le verità rivelate è un peccato contro lo Spirito Santo. Bestemmiare contro il primo comandamento è il peccato più grave e induce, inevitabilmente, una caduta nell’idolatria. Per Dan Brown che Gesù è Dio sarebbe solo un imbroglio operato da Costantino al Concilio di Nicea nel 325 d.C. Tutto questo è frutto solo della fantasia di Dan Brown. Costantino convocò solo il Concilio di Nicea, che non poteva essere convocato dal Papa, perché i cristiani erano ancora perseguitati e nelle catacombe. Le decisioni del Concilio di Nicea furono opera solo – come era logico - dei Vescovi e del Papa. |

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Il Concilio di Nicea non si occupò per nulla della formazione del canone o di altro. Fondamentalmente fu convocato per risolvere l’eresia ariana: il prete Ario sosteneva che Gesù non era Dio. Il Concilio condannò l’eresia ariana e proclamò la fede di sempre della Chiesa nella divinità di Gesù, affermata già largamente prima del 3° secolo. Il Concilio, in realtà non discusse per niente se il Figlio era Dio oppure no, perché non era in discussione la divinità di Cristo, ma il Concilio dichiarò solo, con una formula adeguata, che la divinità del Figlio era uguale a quella del Padre. Costantino prima esilia Ario, poi lo riabilita e si farà addirittura battezzare nella fede ariana in punto di morte. Quindi esattamente il contrario di quanto sostiene il falsario Dan Brown. Se fosse vero che la divinità di Gesù non era riconosciuta fino al Concilio di Nicea (come dice Teabing, cioé Dan Brown) come mai tutti i quattro Vangeli ne affermano la divinità già nel I secolo? Come può Dan Brown definire i quattro Vangeli canonici “innocui” quando invece tutti e quattro attestano la divinità di Cristo? E poi i cristiani che per tre secoli avrebbero vissuto secondo le fantasie di Dan Brown, possibile che non si siano accorti del ciclopico e drastico cambiamento indotto da Costantino? |
Possibile che tanti sarebbero anche morti martiri o avrebbero attraversato grandi persecuzioni e poi non avrebbero detto niente di fronte al fatto che Costantino rubava loro la fede, stravolgendola (cfr. pp. 272-275)? Sembra veramente impossibile. Ci sono testi del primo secolo cristiano dove Gesù Cristo è chiaramente riconosciuto come Dio. 1) I tre Vangeli sinottici sono stati scritti entro il 70 d.C.; quello di Giovanni entro l’80 d.C. e tutti parlano di Gesù come Dio, uguale al Padre. Poi ci sono gli Atti degli Apostoli scritti da Luca, le Lettere di Paolo e le Lettere Cattoliche di Pietro, Giacomo, Giovanni e Giuda, dove è registrata la stessa unica fede. “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio” (Gv 1,1). “Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv 10,30). Tommaso di fronte a Gesù risuscitato esclama: “Mio Signore e mio Dio” (Gv 20,28). 2) Le lettere di San Paolo sono precedenti ai Vangeli e anche lì San Paolo parla della divinità di Cristo. “In Cristo abita tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). “Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana” (Fil 2,5-7). 3) Nella Didachè, scritto tra il 50-70 d.C, è detto: “Battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” (cfr. Mt 28,19). 4) S. Ignazio di Antiochia, morto nel 110 d.C., nelle sue famose sette lettere, usa proprio il termine Gesù-Dio. “La Chiesa /…/ che è stata scelta nella passione per volontà del Padre e di Gesù Cristo, Dio nostro” (Lettera agli Efesini, Saluto). “Il nostro Dio, Gesù Cristo, è stato portato nel seno di Maria, secondo l’economia di Dio, del seme di David e dello Spirito Santo” (Lettera agli Efesini, XVIII,2). “Non gonfiatevi e non separatevi da Dio Gesù Cristo” (Lettera ai Tralliani, VII,1). “Augurio migliore e gioia pura in Gesù Cristo, Dio nostro” (Lettera ai Romani, Saluto). “Dio nostro Signore Gesù Cristo, essendo nel Padre, si riconosce maggiormente” (Lettera ai Romani, III,3). “Gloria a Gesù Cristo Dio che vi ha resi così saggi” (Lettera agli Smirnesi, I,1). “Bene avete fatto ad accogliere, come diaconi di Cristo Dio, Filone e Agatopodo” (Lettera agli Smirnesi, X,1). 5) S.Ireneo di Lione (130-200 d.C.), Padre della Chiesa, nel libro, “Contro le eresie”, confutazione di tutte le false idee gnostiche, riporta il Credo degli Apostoli: “Il dilettissimo Signore Gesù Cristo /../ verrà a ricapitolare ogni cosa e risuscitare ogni membro del genere umano affinché a Gesù Cristo Signore nostro, Dio, Salvatore e Re, secondo il beneplacito del Padre invisibile, si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto terra (Fil 2,10 ss). /…/ Questa dottrina e questa fede la Chiesa disseminata in tutto il mondo custodisce diligentemente” (Contro le eresie, Volume Primo, Parte prima, I,10, 1-2, Edizione Cantagalli, 2002, p. 54). C’è un mare di scritti quindi che già entro il 100 d.C. dimostrano che Gesù era creduto Dio da tutta la cristianità. |
2) ATTACCO ALLE SACRE SCRITTURE CRISTIANE
“La Bibbia è un prodotto dell’uomo, non di Dio” (p. 271). Dan Brown, con le sue falsità, nega l’ispirazione divina della Sacra Scrittura. Costantino, inoltre, avrebbe fatto un “colpo di mano”: “La Bibbia, come noi la conosciamo oggi, è stata collezionata dall’imperatore romano pagano Costantino il grande” (p. 275). Costantino (280-337 d.C.) non ebbe nulla a che fare con l’istituzione del canone. Non fu lui a scegliere quali libri includere e quali scartare e non ordinò per niente la distruzione dei vangeli apocrifi e gnostici esclusi. Costantino non prese per niente parte alla determinazione del canone. 1) Ricordiamo che il Nuovo Testamento è completamente condiviso sia dai cattolici, sia dagli ortodossi, sia dai protestanti. Nessuno ha mai messo in discussione l’autenticità e la fondatezza dei quattro Vangeli canonici. 2) I Vangeli canonici sono contemporanei agli Apostoli e hanno come autori gli Apostoli o i loro collaboratori e sono quindi databili tutti al primo secolo dell’era cristiana. Luca, ad esempio, ha parlato e ha saputo direttamente dalla Madonna tutti quegli episodi ai quali solo Maria SS. era presente o che solo lei conosceva. I vangeli apocrifi sono falsamente attribuiti agli Apostoli e sono stati scritti tra il 100 e il 150 d.C., dopo che gli Apostoli erano già morti e sepolti da un pezzo. Non ci sono prove nei vangeli «apocrifi» o «gnostici» che Gesù Cristo avesse sposato la Maddalena e che la prima comunità cristiana non pensasse affatto che fosse Dio. Ci sono testi del primo secolo cristiano dove Gesù Cristo è chiaramente riconosciuto come Dio. All’epoca del CANONE MURATORIANO- che risale
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circa al 190 d.C. - il riconoscimento dei quattro Vangeli come canonici e l’esclusione dei testi gnostici era un processo che si era sostanzialmente completato, ben novant’anni prima che Costantino nascesse e potesse compiere le falsificazioni blaterate dal “Codice da Vinci”. Il canone Muratoriano nomina esplicitamente le opere di Valentino e di Marcione, giudicandole estranee alla Chiesa. Nel 300 dopo Cristo, Origene afferma che quattro sono i Vangeli della Chiesa, tutti gli altri sono eretici. |
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